L’oro dei Napoli

18/09/2020

Tutto passa, tutto tramonta, tutto tranne i miti. Può uno spettacolo essere una bandiera? Forse sì, quando esso sopravvive al proprio momento artistico come fenomeno umano. La sua realizzazione ha avuto una lunga gestazione: in passato coltivai per molti anni l’idea di uno spettacolo sul mondo dei pupi e sulla famiglia Napoli, uno spettacolo che realizzasse in maniera compiuta l’accostamento in scena fra pupi e attori e la visibilità delle tecniche di animazione. Diciotto anni fa riuscii a trovare la formula registica adatta: l’autodramma di famiglia. Non sapevo ancora quanto ciò che avevamo creato si sarebbe trasformato in bandiera di una famiglia, di una città e del suo popolo: questo spettacolo infatti racconta le vicende della famiglia Napoli nel contesto di una città, Catania, e del suo popolo, nel corso dei decenni, fino ai giorni nostri.  Come accade con le favole, la storia della “Marionettistica Fratelli Napoli” è “polisemica”: la storia privata s’intreccia con quella di una forma teatrale particolare: l’Opera di pupi di “scuola catanese”, nell’originale declinazione che ne dà questa famiglia di pupari. Cominciò, all’alba del secolo XX, il nonno Gaetano, ottimo artigiano, mastru siddunaru ed appassionato frequentatore del miglior ambiente teatrale catanese che, a quell’epoca, teatro voleva dire soprattutto Opera dei Pupi, ossia teatro d’animazione fatto con i pupi siciliani (130 cm. x 25 kg.) che racconta epopee cavalleresche, interminabili ed appassionanti cicli di storie ad episodi giornalieri, gesta di guerra e d’amore strettamente connesse con i codici comportamentali di allora, teatro fatto di sofferenze ma anche di tecniche raffinatissime e di entusiastico seguito popolare. Scopri di più sul primo spettacolo della stagione