TEATRO DI RILEVANTE INTERESSE CULTURALE

Il Teatro Stabile di Catania è attivo dal 1958, anno in cui si costituisce con la denominazione Ente Teatro di Sicilia. Finanziato dal FUS nella categoria “Teatri Stabili ad iniziativa pubblica”, in atto l’Ente è riconosciuto a livello ministeriale come Teatro di Rilevante Interesse Culturale. Soci Fondatori del Teatro Stabile di Catania sono la Regione Siciliana, il Comune e la Città Metropolitana di Catania, l’Ente Teatro di Sicilia.

STORIA

Il TSC ha eccelso da sempre nella produzione di teatro d’arte, con una particolare attenzione al teatro della tradizione siciliana, rappresentando così per la città un punto di riferimento culturale
imprescindibile per migliaia di spettatori. Con i suoi oltre sessant’anni di storia, quello di Catania è per anzianità il terzo Teatro Stabile italiano e gode di un prestigio internazionale, grazie anche a produzioni che, dal dopoguerra ad oggi, sono state protagoniste di memorabili tournée nei più importanti teatri del mondo.
Il nucleo originale, l’Ente Teatro di Sicilia, nasce il 20 ottobre 1958, in una Catania dell’epoca, vivace laboratorio letterario e teatrale. In questo contesto, un gruppo di appassionati, capitanati da Mario Giusti e Tanino Musumeci, danno vita ad un Teatro destinato a divenire uno dei più importanti della scena italiana. Con loro, rispettivamente nel ruolo di Direttore artistico e Presidente, (il settore tecnico era affidato a Pippo Meli), ci sono gli attori Turi Ferro e Ida Carrara e
i due capocomici Michele Abruzzo e Umberto Spadaro. Nel 1962 l’Ente Teatro di Sicilia ottiene lo status di Teatro Stabile.
È arduo tracciare le linee-guida che hanno segnato questo lunghissimo percorso artistico. Di certo una linea netta e precisa è stata quella della valorizzazione della drammaturgia siciliana, da Verga a Rosso di San Secondo, da Capuana a Martoglio. Un capitolo a parte va riservato alla predilezione per le messe in scena dei drammi di Luigi Pirandello. Inoltre, di grande impegno e rilevanza culturale è stata la scelta di adattare per il Teatro la narrativa isolana: “I Malavoglia”, “Mastro don Gesualdo”, “Dal tuo al mio” di Verga, “I Vicerè” di De Roberto, “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini, “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, “Retablo” di Vincenzo Consolo, “La lunga vita di Marianna Ucria” di Dacia Maraini, “Le menzogne della notte” e “Diceria dell’untore” di Gesualdo Bufalino, “Il birraio di Preston” di Andrea Camilleri, “La creata Antonia” di Silvana La Spina. E ancora la messa in scena di testi di forte impegno sociale, come quelli di Leonardo Sciascia e Giuseppe Fava. Ma anche spettacoli di grande successo popolare, quale il musical ‘Pipino il breve” di Tony Cucchiara e Renzino Barbera.
Altrettanto rilevante appare l’attenzione ai nuovi drammaturghi, da Salvo Licata a Emma Dante, da Vincenzo Cerami a Vincenzo Salemme, da Filippo Arriva a Felice Cavallaro, da Salvatore Scalia a Spiro Scimone, Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta.
Mario Giusti ha definito lo Stabile catanese “Un teatro dal cuore siciliano”, ma ciò non ha mai costituito un limite al campo della drammaturgia esplorato, come testimonia la presenza nel cartellone del Teatro di autori classici e contemporanei, da Sofocle a Plauto, da Shakespeare a Molière, da Dostoevskij a Cechov, da Ibsen a Lorca, da Gorkij a Eliot, da Harwood a Schmitt.

Il Teatro ha sempre rivolto una particolare attenzione alla promozione della cultura teatrale tra i giovani, curando proficui rapporti con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, con
l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio, l’Università.
Numerose le attività didattiche destinate ai giovani: stage, laboratori, masterclass. Fiore all’occhiello del lavoro educativo svolto dal TSC è, dal 1966, la scuola di formazione attoriale
“Umberto Spadaro”.

In atto lo Stabile etneo gestisce la Sala Verga (630 posti) e la Sala Futura (130 posti). Il Teatro è anche dotato di un Laboratorio scenografico dove si realizzano i corredi scenografici degli spettacoli prodotti.
Attualmente Presidente del Teatro Stabile è Rita Gari Cinquegrana e Direttore è Graziano Piazza.