Le tre porte. Ovvero la misteriosa morte di Nino Martoglio

02/09/2021

Era il 15 settembre 1921 quando il corpo senza vita di Nino Martoglio fu trovato all’interno del vano ascensore di un padiglione in costruzione dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, dove era ricoverato il figlio.
Esattamente un secolo dopo, il Teatro Stabile di Catania ospita la presentazione del libro Le tre porte, edito da Villaggio Maori, in cui il regista teatrale Elio Gimbo prova a ricostruire la misteriosa vicenda di quella morte, allora frettolosamente archiviata come un semplice incidente: l’appuntamento è per il prossimo giovedì 9 settembre alle ore 19 e anticiperà a tutti gli effetti un progetto speciale dedicato alle celebrazioni sull’autore, in cantiere per il 2022.

«Proseguiamo e proseguiremo nella nostra indagine su Martoglio – commenta il direttore del Teatro Stabile di Catania Laura Sicignano -, come abbiamo già fatto a partire dal 2019 con lo spettacolo ‘Lu cori non ‘nvecchia’, dallo studio sui suoi testi di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, e producendo quest’estate ‘L’ultimo degli Alagona’, in cui proprio Elio Gimbo ha diretto un adattamento particolarissimo con il coinvolgimento dei Fratelli Napoli. Guardiamo al prossimo programma delle celebrazioni con l’intento di offrire al nostro pubblico una ricognizione insolita tra i testi del grande autore catanese, proponendoci di riscoprirne il carattere contemporaneo».

Appassionato cultore di Martoglio, Gimbo ha strutturato il suo libro in tre parti, ricostruendo il contesto di quell’epoca e di quella misteriosa morte, dopo aver esaminato per quasi due anni – con l’aiuto di esperti medici e legali – i fascicoli processuali, le testimonianze, i resoconti giornalistici e la pianta dell’ospedale, da cui si evince come sia quantomeno improbabile che Martoglio abbia deviato dal percorso che avrebbe dovuto condurlo alla stanza del figlio, attraversando le tre porte chiuse del titolo.

«Un testo in cui l’attenzione riservata all’importanza del dato documentario, supporta una ricostruzione del passato che per Gimbo assume inevitabilmente una prospettiva fortemente artistica, come occasione per riflettere anche attorno ad una certa idea di teatro», commenta la prof.ssa Lina Scalisi, che il prossimo 9 settembre presenterà l’opera insieme all’autore: «A partire da questo sforzo di far luce su quella vicenda attraverso i documenti, facendo coincidere il vero e il verosimile e allontanando la molteplicità delle mistificazioni che nel tempo si sono andate sommando e intrecciando, vedremo come il testo di Gimbo ci aiuti a far luce più in generale sulla complessità di un’epoca, quella in cui Martoglio visse e operò da protagonista».

I posti sono limitati, è necessario confermare la presenza scrivendo a info@teatrostabilecatania.it.