“L’attimo prima” di Salvo Drago, in Sala Futura dal 2 al 4 maggio

26/04/2022

La notte Santa, la messa, la tela della crocifissione che cade e dall’altra parte Gesù risorto. Nella testa dell’autore: i brividi dell’attimo prima. E da qui un viaggio interiore, a volte un flusso, in cui prosa e poesia, italiano e siciliano si mescolano. L’attimo prima è un esercizio di drammaturgia per esprimere concetti che riguardano tutti, partendo da fatti personali, riflessioni sulla vita e sul mondo, in scena nella nostra Sala Futura dal 2 al 4 maggio.

Con questo racconto scenico Salvo Drago intende riflettere su quel momento fuggevole ma cruciale che precede ogni scelta. In uno spazio vuoto, l’attore utilizza un linguaggio stratificato, nel quale l’ironia s’intreccia a una vena malinconica e la parola cerca suggestioni primordiali e misteriose, sconfinando nei valori fonosimbolici della pre-verbalità in un continuo sdoppiamento dell’attore. All’interno di un tempo a volte dilatato e altre ristretto, il ritmo sorprende con accelerazioni e rallentamenti improvvisi, arresti, cadute e inciampi. Alla fine ci si rende conto di aver preso parte a un gioco doloroso e nostalgico, possibile solo col teatro.

Scrive lo stesso Drago: «La vita è attraversata da un grande mistero. Un mistero che abbraccia tutti gli uomini. Un mistero che, a volte, provoca un’esplosione di emozioni che non riusciamo a spiegare. Esiste un momento di passaggio, di viaggio, quel momento in cui stai per andare da una parte o dall’altra, quello per me è l’istante in cui inizia l’incognita. Il progetto nasce tra le mura della Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Tutte le esperienze e le discussioni maturate negli anni accademici mi hanno spinto a delle riflessioni: l’io a teatro può diventare un fatto interessante? Come faccio ad esprimere concetti che riguardano tutti, partendo da fatti personali, riflessioni sulla vita e sul mondo, senza scadere nell’autoreferenziale? L’autoreferenzialità è da abolire a prescindere o è una condizione imprescindibile del nostro tempo? Questo ha fatto scattare la scintilla che mi ha portato a trasformare tutte queste domande in un progetto di spettacolo a tutti gli effetti».

Lo spettacolo, di e con Salvo Drago e con Giuseppe Aceto come assistente alla regia, è una produzione del Teatro Stabile di Catania.