Diplomazia, con Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Dal 19 al 28 novembre in Sala Verga

15/11/2021

Salvare Parigi dalla furia nazista quando l’unica arma disponibile è la forza delle parole. Il generale Dietrich von Choltitz, governatore di Parigi durante l’occupazione nazista, e il console svedese Raoul Nordling, si fronteggiano in uno scontro verbale senza esclusione di colpi nella notte tra il 24 e il 25 agosto 1944: il tedesco ha l’ordine di radere al suolo la città prima della ritirata, ma il diplomatico userà tutta la sua arte retorica per convincerlo a disobbedire all’ordine del führer. 

Due ruoli perfetti per Elio De Capitani e Ferdinando Bruni – rispettivamente nei panni del generale e del console svedese – che tornano a ‘sfidarsi’ sul palco di Diplomazia, che sarà in scena dal 19 al 28 novembre in Sala Verga. 

Diplomazia è uno spettacolo che il Teatro Stabile di Catania co-produce insieme al Teatro dell’Elfo di Milano, oggi tra le più autorevoli realtà nazionali impegnate sul fronte della drammaturgia contemporanea, che negli anni ha portato le sue produzioni a conquistare numerosissimi premi, sin dagli esordi guidati da Gabriele Salvatores, passando attraverso spettacoli rimasti celebri come Comedians, diretto proprio da Salvatores, e Nemico di classe, prima regia di Elio De Capitani, e molti altri che sono stati spesso frutto di una distintiva ricerca su autori contemporanei come Fassbinder, Berkoff, Kushner, Bennett, solo per citarne alcuni, sempre nel solco di un originalissimo e coerente percorso artistico e imprenditoriale che è tuttora affidato proprio a Elio De Capitani e Ferdinando Bruni. Due artisti dal curriculum imponente, che da registi hanno diretto alcuni tra i più affermati attori italiani e da attori hanno interpretato moltissimi personaggi divenuti celebri non solo in teatro ma anche al cinema (basterà ricordare Il caimano di Nanni Moretti, interpretato proprio da Elio De Capitani). 

Collabora alla produzione anche LAC Lugano Arte e Cultura, con il contributo di NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo. 
Michele Radice, Alessandro Frigerio, Simon Waldvogel completano il cast di questo spettacolo che è un affondo nella storia del secolo breve, un racconto epico ed emozionante che mette in gioco la libertà, il destino e le responsabilità individuali. 

Il testo di Ciril Gély, che ha debuttato nel 2011 al Théâtre de la Madeleine di Parigi ed è stato portato al cinema sull’onda del successo da Volker Schlöndorff, delinea due bellissimi personaggi e offre ai registi  Elio De Capitani e Francesco Frongia la materia viva per una riflessione sul presente. 

«Quando pensiamo alla storia come a un susseguirsi di date e di fatti concatenati fra loro da un rapporto di necessità – scrivono nelle note di regia – a volte ci dimentichiamo che dietro queste date, dietro questi episodi ci sono delle persone, ci sono le loro azioni non sempre coerenti. Così, da un duro generale prussiano di lungo corso come Von Choltitz ci si può solo aspettare che obbedisca agli ordini senza discutere, tanto più se sta subendo il tremendo ricatto della Sippenhaft, una legge emanata da Hitler per garantirsi la cieca obbedienza dei suoi sottoposti. Ma proprio quando tutto sembra deciso e l’orribile piano sta per scattare, appare l’imprevisto, l’incidente che cambia la storia, nelle vesti di un elegante console svedese che lo incanta con l’immagine di un futuro più umano, che lo affascina facendogli intravedere il mondo in una prospettiva diversa. Sono i ritratti di due uomini che indossano prima di tutto l’anima e lo spirito del tempo. Uomini che hanno attraversato la storia e hanno contribuito a plasmarla, che con le loro azioni hanno contribuito a costruire una pace faticosa, ponendo le basi per la rinascita dell’Europa. Pensiamo sia importante ricordare le prove attraverso cui è passato il consesso delle nazioni di cui facciamo parte per trovare una sua unità, in un momento in cui sembrano prevalere gli egoismi nazionali. Non sappiamo se a Parigi l’alba avrà alleviato la calura opprimente della notte con un soffio di aria fresca, ma certamente sappiamo che è stata un’alba di riscatto e di libertà e che noi europei dobbiamo gratitudine a quei due uomini per essersi parlati aldilà degli schieramenti, per aver usato tutte le armi della diplomazia per evitare distruzione e morte».

Catania, 15 novembre 2021