Di ferro, di rose, di ombre. Il 13 ottobre vernissage con le MaleTinte al Teatro Stabile

08/10/2021

Di ferro, di rose, di ombre sarà il titolo del progetto che le MaleTinte stanno realizzando con il sostegno del Teatro Stabile di Catania, ispirandosi al tema e alle evocazioni delle donne in guerra in ogni tempo e intrecciando così il loro lavoro allo spettacolo “Donne in Guerra” diretto da Laura Sicignano, in scena fino al prossimo 29 ottobre. 

Tra le iniziative collaterali a questo spettacolo che apre la Stagione 21/22, il prossimo 13 ottobre alle 19.30 sarà inaugurata l’installazione a cura del collettivo di artiste, tutto al femminile, lo stesso che nei mesi scorsi ha già realizzato l’opera murale sulla facciata laterale della Sala Verga, o-Maggio a Mariella Lo Giudice. 

Ora dal materiale di recupero del Teatro nasce questa installazione, percorso tra luci e ombre, vero e proprio incanto visivo, a cura di Annachiara Di Pietro, SinMetro, Martina Grasso, UtaDag, Iolanda Mariella, Claudia Corona, Francesca Franco, Irene Catania, Alice Valenti, Marinella Riccobene, Agata Vitale, Monica Saso e Lydia Giordano.
Foto di Valentina di Mauro.

«Di ferro, di rose, di ombre racconta il collettivo – nasce dal ciclo continuo di piccole vittorie e grandi disfatte, da inviti e da abbandoni, dall’inutile dimenticato che ritrova un movimento vitale in un nuovo spazio. Le MaleTinte resistono, reinventandosi, per raccontare la scelta quotidiana e necessaria verso l’arte e i suoi materiali, visibili e non. Continua a erodersi molta realtà intorno e parti dei resti si spostano più in là, portati dall’acqua dell’emozione, dal vento degli accadimenti, in angoli e posizioni sorprendenti oltre noi. Parte dallo sfregamento della propria vita con la storia del mondo, dall’intimo uso quotidiano di ogni oggetto recuperato a un salto di significato ultraterreno. Fra luci e ombre, competenze tecniche e fili d’ispirazione, i diversi linguaggi delle quattordici artiste continuano a dialogare con insistenza, disponibilità, tenerezza, determinazione, perdita e ritrovamento. L’idea di recuperare pochi elementi a testa, dai grandi laboratori della Zia Lisa, che le passate vicende del Teatro hanno condannato ad andare perduti; alcuni elementi scenici che verranno recuperati poi per nuovi allestimenti; oggetti di transizione afferrati per resistente vibrazione, radunati alla Palestra Lupo, spazio occupato nel centro della città e quartiere generale per l’occasione del collettivo; intravedere una linea unica in queste scelte personali, lasciare andare quello che non serve e accompagnare il pubblico in un viaggio essenziale e straniante nel giardino delle rovine.

Le MaleTinte cercano un luogo di sollievo in cui la memoria non è un burrone di vuoto a perdere e strazio, ma un flusso continuo di rose e suono, riflessioni e risvegli, dettagli e aria. Toste come il ferro, tinte di ruggine e ineffabili come le ombre, necessitiamo di una superficie per vedere le sagome dei nostri corpi e dei nostri pizzi ritagliate dalla luce prendere spazio, allungarsi, raggiungere le altre. Spazi liberi e astratti che aiutano a camminare fra le macerie e silenzi e carillon che accompagnano l’azione e il riposo, in un bosco asciutto di pochi elementi».

L’ installazione resterà visitabile fino al 29 ottobre, nel Ridotto del Teatro Verga, negli orari di apertura del botteghino.
Qui di seguito il dettaglio.