Davide Livermore firma la regia di “Grounded”, dal 5 aprile in Sala Verga

30/03/2022

La guerra è necessaria? Esiste una guerra giusta? Cosa possiamo fare per evitarla? È su un tema quantomai affine al nostro presente che si snoda la trama di Grounded, testo di George Brant, che andrà in scena per la regia di Davide Livermore nella Sala Verga del Teatro Stabile di Catania dal 5 al 10 aprile 2022, prodotto dal Teatro Nazionale di Genova.
Tradotto in 13 lingue e presentato in 19 paesi diversi (celebri gli allestimenti del Gate Theatre di Londra e quello del Public Theatre di New York con Anne Hathaway), qui nella traduzione di Monica Capuani e con e l’interpretazione di un’attrice di grande talento come Linda Gennari, Grounded si avvale di un impianto scenico ideato dallo stesso Livermore: un’esperienza immersiva, che vola dal cielo ai meandri più dolorosi dell’animo umano e che lascia ogni spettatore davanti a interrogativi ineludibili.

Sospesa su una piattaforma metallica, che sale e si inclina come un aeroplano in un gioco di prospettive geometriche, l’attrice si cala nei panni di una top gun, una donna fiera di una divisa e di una carriera che si è conquistata in un ambiente normalmente riservato ai colleghi maschi. A seguito di una gravidanza inattesa è però costretta a restare a terra, il destino temuto da ogni pilota (il termine inglese grounded significa anche “punita”, oltre che a terra), e viene assegnata alla guida dei droni: per difendere il suo Paese e “rendersi utile” si ritrova a combattere da una roulotte nel deserto del Nevada e migliaia di miglia la separano da un altro deserto, quello su cui fa volare il suo drone. Scopre così un altro modo di combattere, distruggere, controllare e condannare: una nuova guerra, apparentemente asettica e scientifica. Ma qualcosa in lei si modifica, il disagio la attanaglia in un crescendo di angoscia, sensi di colpa e alienazione.

Un lavoro che porta sulla scena, in una prospettiva femminile, la crudezza di un tempo che non può lasciare testimoni, ma in cui resta quel velo di umanità che potrebbe forse riuscire a cambiare qualcosa.