Controvento

24/08/2020

La storia di due donne, Tina Modotti e Alfonsina Strada, che non si sono mai conosciute ma che si rassomigliano nei destini che si sono cucite addosso.
Siamo all’inizio del secolo, Italia contadina, affamata e arrabbiata. Tina se n’è andata in America con la famiglia mentre Alfonsina pedala su una bicicletta sgangherata nelle campagne emiliane. Pedala meglio di un ragazzo, sfacciata e veloce: li sfida e li batte sempre tutti. Sono gli stessi anni in cui Tina dà i primi morsi alla vita: lei vuole l’America, non la fabbrica. E quando si ritrova tra le mani una macchina fotografica capisce che quella è la sua fuga.
E’ così che Tina e Alfonsina si fanno donne: una fotografa, l’altra pedala, è il loro modo di attraversare un tempo declinato solo al maschile. Alfonsina, con i baffi di carbone dipinti in faccia, si iscrive perfino al giro d’Italia mentre Tina, in Messico, dipinge, posa, fotografa: sembra che uomini e storie si siano dati appuntamento laggiù solo per lei.
Non dura. Perché a Mussolini, quella ragazza che si veste come un uomo, pedala come un uomo e mette in riga gli altri uomini, non va proprio giù. Non dura nemmeno per Tina: troppo sfrontato quello sguardo, troppo belle le sue foto: il Messico non ha paura delle rivoluzioni ma di quella donna sì. E mentre il secolo continuerà a sfilare accanto a loro, carico di conformismi e di tragedie, Tina E Alfonsina lo racconteranno a modo loro, sole e felici. Senza chiedere mai permesso.