Serena Sinigaglia firma la regia dello spettacolo scritto da Letizia Russo e ispirato al romanzo Storia di Argo di Maria Grazia Ciani, racconto autobiografico di un esilio che diventa metafora della vita stessa. La scrittrice e traduttrice ha vissuto da bambina l’esodo istriano del 1947 e racconta quello strappo con delicatezza. L’abbandono forzato, qui sono descritti attraverso la separazione della bambina dal suo cane York che, come Argo, il cane di Ulisse ha continuato ad aspettare invano il suo ritorno, fino alla morte.
Il romanzo della Ciani non ha un piglio storico o romanzesco, il suo è un procedere per paesaggi interiori, per allusioni e metafore, senza mai cadere nella polemica sterile o nella documentazione saggistica. Ha il respiro della poesia, “Storia di Argo”.
La regia di Serena Sinigaglia guida con delicatezza e introspezione questo racconto e la drammaturga Letizia Russo tocca le corde intime della nostalgia e della speranza. Sulla scena, tre straordinarie attrici di generazioni diverse, come Ariella Reggio, Maria Ariis e Lucia Limonta, danno corpo a emozioni autentiche e commoventi.
Scenografie essenziali, costumi evocativi, luci e suoni risvegliano il ricordo agrodolce di un’atmosfera in bilico tra passato e presente. Argo è un viaggio nella memoria, un gesto d’amore verso ciò che ci lega. Un invito a riflettere su chi siamo e da dove veniamo. Un’esperienza che resta impressa, come il richiamo dolce e ostinato di un cane che aspetta.