Bagatelle per un abisso
Ispirato alla drammaturgia dell’assurdo di marca isolana (e da Scimone e Sframeli, soprattutto) il presente lavoro nasce dal conflitto tra una realtà circostante in disfacimento e il microcosmo di una generazione condannata ad un divertimento sempre più estenuato così come a una sorta di rimozione identitaria senza sosta. Dunque, dove non c’è identità, non c’è alcuna celebrazione possibile. Sopravvive, semmai, l’evocazione insistita di un abisso, in un contesto di algida rarefazione, laddove ogni gesto è vano, ogni intento di ricostruzione continuamente frustrato da un nuovo schianto, non necessariamente fragoroso. Lo sguardo generazionale, di un gruppo di studenti fuori sede, rende il tutto comico, grottesco e disperato.
Di chi è la festa?
Genealogie contemporanee dell’attore in Sicilia
giornata di studi
Catania – Messina
a cura di Dario Tomasello
GENEALOGIE CONTEMPORANEE DELL’ATTORE IN SICILIA
a cura di
Dario Tomasello
16-17 ottobre 2025
Il progetto che qui si annuncia rappresenta per la prima volta, nella storia delle Istituzioni culturali siciliane (Il Teatro Stabile di Catania e il Centro Studi UNIVERSITEATRALI dell’Università di Messina, in questo caso), il tentativo efficace di un’analisi sulle genealogie sempre più frastagliate e controverse dell’attore italiano contemporaneo.
Temi e problemi relativi alla trasmissione del mestiere e del sapere che lo concerne in un tempo difficile come questo, in cui sembrano esautorarsi i legami vividi e proficui con la tradizione e i suoi tempi di attuazione, saranno oggetto di una disamina scandita su un triennio.
La presente giornata di studi intende esplorare l’eredità attoriale nell’ambito della storia teatrale isolana, convocandola, anche e soprattutto, nel presente di una contemporaneità irrisolta.
Al contrario di altre situazioni territoriali italiane, infatti, la Sicilia sembra aver fatto raramente i conti con la genealogia attoriale che la riguarda, nonostante il sapiente richiamo di Claudio Meldolesi capace, con un’inopinata analogia con la scena russa, di scorgere, proprio nello snodo tra XIX e XX secolo, il momento topico di una svolta destinata ad imporre, secondo una felice definizione, l’«isola delle differenze» in un milieu internazionale: «Capita spesso che, nella vita teatrale, una situazione marginale si ripresenti d’improvviso più avanzata di tutte le altre […] E dire che tanto la Russia quanto la Sicilia […] erano state considerate dagli attori migranti terre basse, di conquista. Chi avrebbe supposto che sarebbero diventate patria della nuova cultura scenica? Gli spiazzamenti antisignorili di questo tipo hanno fatto spesso nella storia il
bello del teatro, ma raramente con tale nettezza».
Dunque, nel caso cruciale della Sicilia, come si misura il lungo, sebbene controverso (nella modernità), tempo di trasmissione di una tradizione attoriale specifica?
Da Giovanni Grasso e Angelo Musco sino a Spiro Scimone, Francesco Sframeli e Gaspare Balsamo, i lavori scientifici del presente Convegno proveranno a stabilire, tra sistole e diastole, le ragioni e le eventuali porosità di una genealogia attoriale che, sul finire del ventesimo secolo, ha alimentato una fioritura drammaturgica senza precedenti nella storia del teatro italiano.
La produzione dell’evento è a cura del Castello di Sancio Panza.