Il testo e la messa in scena di Pirandello segreto nasce dall’adattamento teatrale di due novelle: Effetti di un sogno interrotto e Una giornata. Queste due novelle, pubblicate nel XV volume di Novelle per un anno, preparato dallo stesso Pirandello prima della sua morte, sono considerate dagli studiosi il testamento spirituale, dello scrittore agrigentino, quasi un bilancio esistenziale alla fine della sua vita. È nascosto in queste due novelle il nido dei suoi personaggi, quelli dei romanzi e quelli scaraventati sul palcoscenico del teatro. Come si sa, Pirandello non abbandonò mai il genere del racconto breve, anzi continuò ad affidare alle novelle il ruolo di incubatrice della rappresentazione degli aspetti nascosti della sua visione del mondo. Alla fine dei suoi giorni si scopre un Pirandello nuovo, che affronta nuove tematiche, nel metodo e nella sostanza. È come se si stesse aprendo un’altra, e più vicina a noi, straordinaria stagione, troncata purtroppo dalla morte.
Effetti di un sogno interrotto è l’ultima novella, scritta a Roma il 9 dicembre 1936, un giorno prima della morte del suo autore e pubblicata l’indomani su “Il Corriere della sera”, prima che la redazione del giornale e gli stessi lettori del quotidiano sapessero della morte di Pirandello. La novella racconta l’incredibile storia di una figura femminile, una Maddalena penitente con un seno scoperto e i lunghi capelli fulvi, che viene fuori da un quadro del seicento e sotto gli occhi del suo proprietario, un anziano signore, fa all’amore con il marito. L’allucinato spettatore non capisce fino alla fine se ciò che ha visto sia sogno o realtà.
Una Giornata fu pubblicata postuma, nel 1937, un anno dopo la morte, ed è l’ultima e anche il titolo del volume finale della raccolta Novelle per un anno. Nel tempo di una giornata, un uomo senza nome, dietro cui si nasconde lo stesso Pirandello, si trova catapultato, da un treno su cui viaggiava, in una città sconosciuta, un luogo privo di spessore, fuori dal tempo e dallo spazio, ma nella quale tutti lo riconoscono, salutandolo con riguardo. L’uomo arriva ad anticipare in sogno la propria morte, vedendosi violentemente strappato dalla vita, raffigurata dal treno in corsa nella notte.
L’uomo anziano delle due novelle è certamente lo stesso Pirandello, che riguarda la sua vita, la quale, come un sogno svanisce alla fine della notte. Con lo scorrere del tempo, apparenza-sogno e realtà-vita si confondono mostrando la drammaticità dell’esistenza, spesso connotata da una tagliente comicità, che è uno dei temi principali della narrativa e del teatro di Pirandello ora declinati in una nuova forma.
Ezio Donato