Tito e Carlino, amici di vecchia data cominciano una frequentazione parallela con Melina, una prostituta. Quando Melina scopre di essere incinta, senza poter stabilire chi dei due sia il padre, il legame tra i due amici si incrina irrimediabilmente. Ne scaturiscono scenate di gelosie, rivalità e giochi di potere, che non tengono minimamente in considerazione il volere della giovane donna. Melina, tuttavia, non resta in silenzio, rivendica con determinazione la propria indipendenza prendendo in mano il proprio destino. La storia pirandelliana ci presenta un riflesso della società in cui viviamo: il ménage-a trois raccontato, evidenzia nello specifico la prevaricazione dell’uomo sulla donna. Tito e Carlino sono il prototipo dei giovani analfabeti emotivi e sentimentali, incapaci di empatizzare con i problemi degli altri, dominati infine, da una visione fortemente patriarcale. Melina è una prostituta che vive ai margini e fa di tutto per salvaguardare la convenienza sociale. Il lavoro sulla drammaturgia, le scelte linguistiche ed estetiche, riflettono la capacità del Teatro Pirandelliano di raccontare la contemporaneità, qui e ora.