I protagonisti della commedia di Neil Simon sono due anziani attori di varietà, un tempo celebri come I ragazzi irresistibili. Dopo anni di incomprensioni che li hanno divisi, vengono richiamati per lavorare ancora insieme, undici anni dopo la loro separazione artistica, per una trasmissione televisiva che celebra il glorioso varietà americano. Sul palco li vediamo tentare di ricucire quello strappo, cercando di ridare vita al numero comico che li rese famosi. Le vecchie tensioni riaffiorano, rendendo difficile l’intesa, ma al tempo stesso offrendo il pretesto per un gioco di brillante comicità intrecciata a malinconia. Gli scambi di battute e le situazioni esilaranti non sono solo occasione di riso, ma anche di tenerezza verso un mondo teatrale che, di fronte al declino dei suoi protagonisti, svela tutta la sua fragilità. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano in questo testo ormai classico, che avvicina Simon più a Beckett (Finale di partita) o a Čechov (Il canto del cigno) che a un semplice intrattenimento. A dirigerli Massimo Popolizio, che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e significative del teatro di questi anni.
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