Tutto il talento e la straordinaria forza di Maria Paiato incontrano il Riccardo III di Shakespeare. Un progetto nato da una profonda sintonia artistica tra l’attrice veneta e il regista Andrea Chiodi, uniti dal desiderio di riportare in scena un testo fedele allo spirito originale del Bardo, restituendo intatto il fascino oscuro del protagonista.
Maria Paiato nei panni di Re Riccardo – l’usurpatore, il genio cattivo, l’uomo politico crudele, machiavellico, più volte preso di mira dal teatro elisabettiano – punta a restituire uno Shakespeare sorprendentemente fedele all’originale.
«Ora l’inverno del nostro scontento è diventato gloriosa estate sotto questo sole di York»: è così che si apre la tragedia che racconta l’ascesa al trono e la repentina caduta del malvagio Riccardo, duca di Gloucester. È l’ultima delle quattro opere della tetralogia minore di Shakespeare e conclude il drammatico racconto della storia inglese iniziato con Enrico IV. Il Bardo la scrisse intorno al 1592, drammatizzando gli eventi storici avvenuti circa un secolo prima quando in Inghilterra, al termine della Guerra delle due rose, il potere dei Plantageneti fu sostituito dalla dinastia Tudor, eventi drammatici culminanti con la sconfitta di Riccardo nella battaglia di Bosworth Field nel 1485.
Al centro dell’opera si trova la figura di Riccardo, il cui fisico deforme racchiude un’indomabile forza negativa, ma la sua fedeltà al proprio destino suscita, nonostante la crudeltà del personaggio, un innegabile fascino.