Storia

Con i suoi  quasi settant’anni di storia, quello di Catania è per anzianità il terzo Teatro Stabile italiano e gode di un prestigio internazionale, grazie alle produzioni che dal dopoguerra ad oggi hanno varcato lo Stretto. Il nucleo originale, l’Ente Teatro di Sicilia, nasce il 20 ottobre 1958, quattro anni dopo la morte di Vitaliano Brancati, in una Catania vivace laboratorio letterario. In questo contesto un gruppo di appassionati, capitanati da Mario Giusti, Tanino Musumeci, Pippo Meli (rispettivamente Direttore artistico, Presidente,  Segretario generale), danno vita ad un Teatro destinato a divenire uno dei più importanti della scena italiana. Con loro  ci sono gli attori Turi Ferro e Ida Carrara e due capocomici Michele Abruzzo e Umberto Spadaro. Nel 1962 l’Ente Teatro di Sicilia ottiene lo status di Teatro Stabile.
Arduo tracciare le linee-guida che hanno contraddistinto questi dodici lustri: la valorizzazione della drammaturgia siciliana, da Verga a Rosso di San Secondo, da Capuana a Martoglio. Un capitolo a parte andrebbe riservato al rapporto privilegiato con l’opera di Luigi Pirandello. Un particolare impegno è stato assunto nella divulgazione della narrativa isolana: I Malavoglia, Mastro don Gesualdo, Dal tuo al mio di Verga, I Vicerè di De Roberto, Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini, Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, Retablo di Vincenzo Consolo, La lunga vita di Marianna Ucria di Dacia Maraini, Le menzogne della notte e Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino, Il birraio di Preston di Andrea Camilleri, La creata Antonia di Silvana La Spina. E ancora la messa in scena di testi di forte impegno sociale, quali quelli di Leonardo Sciascia e Giuseppe Fava. E spettacoli di notevole successo, anche popolare, quale il musical Pipino il breve di Tony Cucchiara e Renzino Barbera.

Altrettanto rilevante appare l’attenzione ad una drammaturgia nuova, da Salvo Licata a Emma Dante, da Vincenzo Cerami a Vincenzo Salemme, da Filippo Arriva a Felice Cavallaro, da Salvatore Scalia a Spiro Scimone,  Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta.
Mario Giusti ha definito lo Stabile catanese “un teatro dal cuore siciliano”, senza per questo limitare il campo della drammaturgia esplorata come testimonia la presenza nel cartellone dello Stabile dei classici e dei contemporanei da Sofocle a Plauto, da Shakespeare a Molière, da Dostoevskij a Cechov, da Ibsen a Lorca, da Gorkij a Eliot, da Harwood a Schmitt.
Dal 1958 ad oggi, il Teatro Stabile di Catania, ha realizzato oltre 500 spettacoli. Attualmente  lo Stabile etneo gestisce la Sala Verga (609 posti), e la Sala Futura (138 posti).
Una specifica attenzione è rivolta alla  promozione della cultura teatrale tra le nuove generazioni, attraverso la cura di proficui rapporti con gli studenti delle Scuole, dalle elementari all’Università, e all’intensificarsi di laboratori, stage, masterclass. Tra le attività dedicate ai giovani,  fiore all’occhiello del lavoro educativo svolto dal TSC è, dal 1966, la scuola di formazione attoriale “Umberto Spadaro”.
Il Teatro Stabile di Catania rappresenta un patrimonio ricchissimo che appartiene alla Città, il cui impegno è quello di custodire un’Istituzione che da oltre mezzo secolo è punto di riferimento per migliaia di spettatori.

In atto l’Ente è riconosciuto a livello ministeriale come Teatro di Rilevante Interesse Culturale.
Ne sono Soci Fondatori: Regione Siciliana, Città Metropolitana e Comune di Catania, insieme all’originario Ente Teatro di Sicilia.
Il Consiglio di Amministrazione è presieduto da Rita Gari Cinquegrana.