QUARANTOTTU, s.m. disordine, confusione. 1. Dagli avvenimenti del 1984 in Sicilia. 2. Fari lu quarantottu, finiri a quarantottu, apprufittari di lu quarantottu, fig. vale: fare confusione, finire in confusione, profittare della confusione.
GAETANO PERUZZO, Dizionario siculo-italiano. 1881.
A partire dalla narrazione di episodi storici del 1848, Sciascia riflette con acuta ironia sul concetto di rivoluzione, contestualizzata nella sua Sicilia.
L’autore, saggista nel racconto e narratore nel saggio, in un teatrino crudele e buffonesco mette in scena l’incontro tra i piccoli, inamovibili potenti del tempo con la grande novità: Giuseppe Garibaldi.
In questo racconto, uno dei suoi primi, Sciascia affronta già temi come il confronto tra la Sicilia e il mondo, il paradosso e gli inganni della Storia.
Il protagonista è un giovane “oscuro” che nel corso del racconto acquista consapevolezza di sé e del mondo. Nel suo percorso, la giustizia sociale però resterà un’utopia: la rivoluzione a cui assiste è solo “un modo di sostituire l’organista, senza cambiare né strumento, né musica: a tirare il mantice dell’organo restavano i poveri“.
Pur deluso, continuerà a credere e combattere per il miglioramento politico e sociale della sua terra.