Il nuovo volto del Teatro Stabile di Catania: si accendono le luci sulla nuova facciata, mentre presto inizieranno i lavori in platea

28/04/2021

In attesa di poter riaprire il sipario, al Teatro Stabile di Catania ha “debuttato” la nuova facciata, restituita in una veste nuova alla città di Catania, sfruttando le risorse del bonus facciata del Governo. L’intervento è naturalmente inserito nel contesto del più ampio progetto di risanamento della struttura della Sala Verga, finanziato invece con fondi regionali, e destinato a concludersi nel 2021 con gli interventi in platea.

A occuparsi dei lavori è stato l’architetto Salvatore Contrafatto dello studio Commapartners, che ha scelto di prestare al Teatro Stabile la sua opera a titolo gratuito: «È stata una scelta naturale, per me, a cui sono approdato per diversi motivi. Per il desiderio di offrire il mio contributo alla ricostruzione di un luogo di cultura e creatività fondamentali, come lo Stabile è sempre stato per Catania e la sua provincia. Per un legame affettivo che allo Stabile mi lega, visto che mio padre Francesco, da artista, è stato per decenni scenografo al Verga. Per l’adesione convinta al percorso che la direzione del Teatro ha intrapreso in questi ultimi anni», dice Contrafatto.

Architettonicamente, la nuova facciata appare adesso più pulita ed elegante: «Il lavoro di un architetto, per come lo concepisco io – spiega il progettista – è quello di tirar fuori da uno spazio la propria essenza, rispettandone la natura. In questo caso, da tirar fuori c’era l’anima di una fabbrica teatrale, un luogo di finzione e di creazione di storie, di personaggi e relazioni. Ecco perché si è preferito ricorrere a una cromaticità tono su tono, a cui sarà ora possibile aggiungere ogni anno colore, tono e voce attraverso le scelte di immagine che andranno a connotare ogni stagione teatrale. Un intervento che sin d’ora abbiamo reso possibile attraverso la composizione cromatica delle luci che illuminano lo Stabile».

Completa l’intervento anche la colorazione degli impianti sul tetto che rispecchia i colori primari e strizza l’occhio al Centre Pompidou parigino: «Abbiamo scelto di usare il giallo, che rappresenta l’energia del sole; il magenta, simbolo dell’apertura mentale; l’azzurro, che esprime estro e creatività; il verde, per sottolineare l’interesse per la sostenibilità e per la forza del legame dell’arte con la natura che, nel tempo, non muta».
Così adesso l’aspetto del Teatro rispecchia il suo rinnovamento contemporaneo, l’anima di uno spazio in cui si produce e si condivide cultura. «E la cultura non ha bisogno di urlare, ma semplicemente di comunicare: valori, appartenenza, idee, relazioni, progetti, energie, confronti».
Va ricordato che a eseguire i lavori di rifacimento della facciata (oltre che dello spazio ridotto, inaugurato in concomitanza con il vernissage della mostra dedicata alla storia d’amore tra il grande Turi Ferro e lo Stabile), partendo dal progetto di Contrafatto, sono state le maestranze stesse del Teatro: «A loro va un grande ringraziamento», commenta l’architetto: «Mi piace sottolineare che è stata una sfida entusiasmante quella del confronto con i lavoratori dello Stabile: da novembre 2020 a febbraio 2021 si sono susseguiti giorni intensi di dialogo e relazione, nei quali ciascuno ha dato qualcosa di personale per raggiungere l’obiettivo di restituire un nuovo volto al proprio teatro, al teatro della città».

«Ringrazio la nostra squadra e ringrazio sentitamente l’architetto Contrafatto per il risultato raggiunto», commenta il direttore Laura Sicignano: «E non solo per il dono che ha voluto farci. Ma per aver colto con precisione e passione l’idea di fondo che abbiamo voluto esprimere in questi anni, sia dal punto di vista delle scelte drammaturgiche – innovative, giovani ma fortemente legate al territorio e alla città – sia dal punto di vista della soluzione architettonica con cui abbiamo inteso rendere il teatro come un luogo moderno, sobrio e funzionale di fabbricazione – e produzione – culturale. Poter ridare, proprio adesso, centralità ai luoghi di incontro e di confronto e alle persone che producono storie, costruendo ponti di dialogo e di riflessione con gli altri, crediamo faccia parte del percorso necessario a costruire le nuove, future opportunità che dovremo essere capaci di far nascere anche da questo tempo».

Quello sulla facciata fa parte di una serie di interventi che in larga parte è stato possibile realizzare in questi anni anche grazie alla disponibilità di professionisti e imprenditori della città, che hanno accettato di offrire gratuitamente la loro opera, tra cui la piccola “cordata” di imprese di Cdo Sicilia, in particolare – oltre allo studio Commapartners – Emilgroup, Scannella Architets, Quercus costruzioni, Risicato srl, Impallomeni group, Trasporti Gianni Luvará srl.